Case History

Viadotto Italia impalcato a graticcio precompresso

Il monitoraggio è stato attivato per verificare il comportamento strutturale dell’impalcato sotto carichi di traffico, al fine di prevenire lo sviluppo di potenziali meccanismi di rottura o danneggiamento, dato il collasso fragile di una delle campate durante le fasi di demolizione programmata del ponte. Le deformazioni del ponte misurate sono state confrontate in tempo reale con i livelli di soglia stabiliti per l’opera consentendo la valutazione della sicurezza strutturale.
Intervento in sintesi
Luogo: Italia
Tipo di progetto: Viadotto autostradale
Numero punti di misura: 80
Numero di sensori: 80
Periodo di installazione: Febbraio 2016

SERVIZIO SVOLTO

  • Progettazione esecutiva di impianto
  • Assistenza all’installazione
  • Modellazione FE e post processing dei dati

Perchè monitorare?

  • Analisi del comportamento sotto carichi di traffico del viadotto
  • Notifica di eventuali comportamenti anomali della struttura in condizioni di esercizio
  • Valutazione dei valori di soglia attesi in termini di deformazione sotto carico dell’impalcato per garantire adeguati livelli di sicurezza dell’opera
  • Mitigazione del rischio di collasso grazie alla più dettagliata conoscenza del comportamento strutturale
  • Pianificazione di interventi mirati di manutenzione

DESCRIZIONE DELL’OPERA E DEL SISTEMA DI MONITORAGGIO STRUTTURALE

Il viadotto Italia, sito sull’autostrada A3 che collega Salerno e Reggio Calabria è tra le infrastrutture viarie più alte in Italia e al secondo posto in Europa. Nel 2016 il viadotto è stato oggetto di interventi di consolidamento strutturale con materiali compositi e di ripristino del calcestruzzo. L’opera strutturale è lunga complessivamente 1161 m ha una luce centrale di 175 m ed è alto 261 m dal fondovalle, le pile più alte raggiungono i 130 m si altezza; presenta due carreggiate affiancate e altrettanti impalcati a struttura mista acciaio-calcestruzzo, tranne nella parte centrale con impalcato metallico unico realizzato con piastra ortotropa. Ciascun impalcato ha due travi metalliche a doppia T collegate mediante pioli connettori a una soletta in c.a. Il viadotto è costituito da tre campate centrali in acciaio collegate alle spalle Nord e Sud rispettivamente da sette e nove campate in calcestruzzo precompresso.

Nei giorni tra mercoledì 24 e venerdì 26 febbraio 2016, al fine di descrivere compiutamente la deformata dell’impalcato sotto carichi di traffico, sono stati installati 80 inclinometri a tecnologia MEMS. Il sistema di monitoraggio ha interessato la carreggiata in direzione Salerno, (in quel momento soggetta a entrambi i sensi di marcia a causa del cantiere di smantellamento della carreggiata in direzione Reggio Calabria). Il sistema di monitoraggio è stato suddiviso in due tronconi, chiamati NORD e SUD, rispettivamente le sette campate a Nord e le nove campate a sud dell’impalcato in acciaio.

Su ogni impalcato sono stati installati cinque inclinometri fissati all’anima della trave più esterna. I due tronconi (Nord e Sud) risultavano quindi monitorati tramite 35 e 45 sensori rispettivamente, collegati a una centralina che inviava i dati raccolti al database cloud in tempo reale.

DIAGNOSTICA IN PILLOLE

Il monitoraggio del Viadotto Italia è stato disposto per verificare il comportamento strutturale dell’impalcato sotto carichi di traffico, al fine di prevenire lo sviluppo di potenziali meccanismi di rottura o danneggiamento. La necessità di predisporre un piano di monitoraggio è scaturita dal collasso fragile di una delle campate durante le fasi di demolizione programmata del ponte. La rottura è stata causata da una discrepanza tra l’as-built e il costruito, con riferimento particolare al layout dei cavi di precompressione.

Uno specifico algoritmo di processing dei dati costruito ad hoc per il caso in analisi ha permesso di condurre un efficiente monitoraggio in tempo reale della sicurezza strutturale dell’impalcato. Le deformazioni del ponte misurate sono state confrontate in tempo reale con I livelli di soglia stabiliti per l’opera. Un primo livello di allerta è stato identificato pari alla massima deformazione dell’impalcato attesa sotto carichi di traffico di progetto. Un secondo e più severo livello di allarme è stato impostato affinchè potesse segnalare deformazioni corrispondenti a danni permanenti alla struttura. Le misurazioni sono state confrontate in tempo reale con i livelli di soglia sopra indicati. L’analisi dell’evoluzione dello stato deformativo del viadotto ha permesso di poter valutare la sicurezza strutturale nel tempo.

portofolio

Case history

Passerella pedonale in carpenteria metallica con arco strallato
Il sistema di monitoraggio è stato progettato ad hoc in numero e posizionamento per cogliere al meglio la complessa risposta dinamica dell’opera. Attraverso la modellazione FEM degli scenari di danno, sono state calcolate opportune soglie dinamiche, per il controllo in continuo dello stato degli stralli e dell’evoluzione nel tempo della risposta dell’impalcato della passerella.
Tunnel autostradale con sezione non armata gettata in opera
Il monitoraggio consta di 28 sezioni trasversali di misura volte al controllo dell’evoluzione tenso-deformativa del rivestimento della galleria nel tempo. Il sistema di monitoraggio, costituito da inclinometri MEMS integrati da sensori di tensione-deformazione post- installati all’interno del rivestimento, consente il controllo della risposta sia locale che globale dell’opera. La diagnostica è completata da modellazione FEM non lineare e da un servizio di allertamento in tempo reale di eventuali criticità strutturali.
Viadotto autostradale a cassone misto acciaio-calcestruzzo con cavi esterni post-tesi
Il monitoraggio è finalizzato all’analisi del comportamento dei cavi di post-tensione durante l’esercizio del ponte, attraverso analisi nel dominio del tempo e delle frequenze. Il controllo in tempo reale è uno strumento chiave per fornire informazioni utili per l’individuazione di possibili effetti indotti da processi di deterioramento o fatica in atto. L’analisi permette un confronto tra i parametri modali attesi e le frequenze proprie misurate nelle condizioni di inizio monitoraggio con conseguente definizione dei corrispondenti livelli di soglia di attenzione ed allarme impostate per l’allertamento automatico del gestore.
Tunnel autostradale realizzato con conci prefabbricati
Il monitoraggio strutturale e la diagnostica delle due canne della galleria sono supportati da una complessa modellazione FEM non lineare con cui, per ciascuna sezione di monitoraggio, viene valutata la deformata e l’evoluzione della sua ovalizzazione rispetto all’evoluzione del fenomeno franoso in atto. Nelle sezioni del cavo in cui la caratterizzazione meccanica e le condizioni stratigrafiche al contorno sono del tutto similari, attraverso un approccio Data-Driven vengono estesi i Performance Indicators e controllati i parametri di risposta strutturale più significativi a tutte le sezioni di misura.
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